Eccessi e provocazioni: la moda ci ha abituato davvero a qualsiasi sfumatura di eccentricità. L’autore dell’ultimo dirompente colpo di genio è Demna Gvasalia, direttore creativo di Vetements, che ha scelto una location sui generis per la sfilata Primavera Estate 2020 Uomo: il McDonald’s sugli Champs Elysées di Parigi.
L’emblema del fast food, degli elementi pop dettati dalle M giallo sgargiante sono così lo sfondo contrastante del fashion show del brand che, al posto della classica carta che propone i piatti, ha offerto agli ospiti (invitati con un condom nero brandizzato) un menu stampato in nero sui tovaglioli. I main courses? Kapitalism e Global Mind Fuck: espressione di un intrinseco e scivoloso messaggio di satira di Vetements, che ha fatto del linguaggio irriverente la propria linfa vitale.
Un’irriverenza, tuttavia, che non si limita solo a citare stilisticamente le iconografie della cultura consumistica, ma le carica di significato socio-politico e culturale attraverso la narrazione di una decadenza sociale e racconti distopici.
Bersaglio della collezione Menswear Spring Summer 2020 è il capitalismo e tutti i suoi attori principali come il mondo della finanza, quello del web e l’industria della moda che genera sovrapproduzione e spreco.
Fin dalle origini, Vetements ha mostrato una certa sensibilità per il tema dell’economia circolare passando attraverso soluzioni green come il riciclo del denim e il riutilizzo di tessuti avanzati, come ha fatto nei vestiti con collant stampati. Che questa collezione – con inviti al noleggio di capi “Large for Rent” – sia un teaser per le prossime azioni del brand?
Lettering come “Ciao io sono il capitalismo” o messaggi in codice come I love Paris Hilton o loghi sarcastici che riprendono quelli di Heineken, PlayStation, Internet Explorer o Vodafone pervadono diversi capi come il retro delle giacche e berretti da baseball, felpe e t-shirt, pezzi workwear dall’accento street, indossati da modelli che sbucavano sulla porta del ristorante da un camion parcheggiato in strada.[:]