PFW SS 2020: il tema green di DIOR, tra impegno sociale e ispirazione creativa 

The green factor: l’elemento cult della Milan Fashion Week. Ci sono i brand che l’hanno inserito nei propri setting come lo show di Luisa Beccaria, dove le modelle hanno sfilato circondate da un tappeto erboso e fronde, o Gentryportofino che ha presentato i look della collezione tra due piante di limone
excellence magazine dior ss 2020 pfw

The green factor: l’elemento cult della Milan Fashion Week. Ci sono i brand che l’hanno inserito nei propri setting come lo show di Luisa Beccaria, dove le modelle hanno sfilato circondate da un tappeto erboso e fronde, o Gentryportofino che ha presentato i look della collezione tra due piante di limone.

Dalla scenografia ricca di vegetazione al tessuto stampato effetto giungla il passo è breve: è accaduto da Versace, dove ha sfilato Jennifer Lopez in carne ed ossa con l’iconico Jungle Print Dress, l’abito indossato dalla star ai Grammy Awards 2000 e responsabile della nascita di Google Images. Un amarcord per celebrare i vent’anni del lancio della stampa.

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Parigi non è rimasta a guardare. La passerella di Christian Dior è tracciata da una sequenza di piccoli arbusti, risultato della collaborazione tra Maria Grazia Chiuri e il collettivo di design ambientale parigino Coloco. Un progetto di decorazione consapevole orientato alla sostenibilità e alla riflessione sulla riqualificazione urbana attraverso gli spazi verdi. Le piante introdotte in sfilata, infatti, avranno presto una nuova vita tra le rue e place della capitale francese.

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Quando la moda pone il focus su tematiche socio-culturali più attuali che mai è tutto fuorché frivola.

Nella collezione Spring Summer 2020 della maison, si rintraccia anche una certa attinenza tra la scenografia e l’ispirazione della direttrice creativa, che ha approfondito la curiosità per la sorella del fondatore: Catherine Dior. Guerriera della resistenza e prigioniera del campo di concentramento, emerse dal terreno della seconda guerra mondiale per curare fiori e piante, diventando una specialista botanica. Come a sottolineare il paradosso tra ieri e oggi, in un’epoca in cui il climate change e l’emergenza ambientale irrompono minacciosamente.

I look della linea omaggiano i codici del linguaggio Chiuri: giacche squadrate, abiti femminili caratterizzati da trasparenze e maniche lunghe, pantaloni dalle silhouette rilassate. Tra le scarpe emergono flat, espadrillas con logo e stivaletti.

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Accenni tye-dye, stampe floreali e pied de poule arricchiscono i pezzi della collezione. Gli abiti sono davvero proposti in svariate declinazioni tra stampe, ricami e applicazioni e tessuti differenti mentre gli accessori strizzano l’occhio a rafia, come i cappelli, e a listelli, come le cinture con mini logo. Non mancano poi le it bag con hardware-logo e monogram ben in vista.

Innesti tessili e creativi per pezzi d’abbigliamento concepiti allo scopo di durare ed essere valorizzati nel tempo. Fashion sustainable oriented.[:]

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