Esplorando mondi interiori attraverso l’arte fotografica.
Se la fotografia tradizionale mostra ai nostri occhi un estratto della realtà, l’artista multidisciplinare sudcoreana JeeYoung Lee svela invece estratti del suo cuore, dei suoi ricordi o dei suoi sogni. Limitata dai confini intrinseci del mezzo fotografico convenzionale, vi aggiunge creatività plastica e performance teatrale, per dare vita al suo immenso bisogno di espressione e interrogazione.
Per settimane, a volte mesi, JeeYoung Lee crea la struttura di un universo partorito dalla sua mente all’interno dei confini del suo studio di 3 x 6 m. Lo fa con infinita minuzia e straordinaria pazienza, per escludere ogni ulteriore alterazione fotografica. Così materializzati, questi mondi diventano reali e concreti: l’immaginazione diventa tangibile, e le immagini fotografiche di tali finzioni si fanno prova della loro realtà.
Al centro di ognuna di queste scenografie, l’artista: i suoi autoritratti non sono mai frontali, poiché non mostra mai sé stessa per intero, ma piuttosto la sua ricerca di un’identità, i suoi desideri e il suo stato d’animo. Le sue creazioni rappresentano una catarsi che le permette di accettare la repressione sociale e le frustrazioni. Il tempo necessario per allestire la scena le dà la possibilità di meditare sulle cause dei suoi conflitti interiori e quindi di esorcizzarli; una volta vissuti, diventano a loro volta portenti di speranza.
Premiata con numerosi riconoscimenti, tra cui il Sovereign Art Prize (2012), JeeYoung Lee è una delle giovani emergenti più promettenti nel panorama artistico coreano. Dopo l’enorme successo della sua prima mostra personale fuori dalla Corea, con OPIOM Gallery nel 2014, le sue opere sono state viste 500.000 volte su Reddit in soli 2 giorni e sono apparse sui media di tutto il mondo, dagli Stati Uniti alla Cina (tutte le edizioni internazionali dell’Huffington Post, NBC news, CNN International, France 3 National news, China Daily, ecc.).
L’artista ha creato installazioni nelle principali istituzioni di tutto il mondo, da San Francisco all’Australia, passando per la Spagna e Singapore. I suoi scatti sono esposti inoltre all’interno di spazi pubblici internazionali come il Kiyosato Museum of Photographic Arts, oltre che in collezioni private di tutto il mondo. Una vera maestra del colore, Lee esprime istintivamente il suo subconscio con una sola tonalità pastello e un’infinita tavolozza di sfumature. Appena percettibile, il profilo del suo corpo incarna paradossalmente la sua anima per dare sostanza a un’emozione visibile, quasi tangibile.
Ispirata da una giornata nebbiosa trascorsa sullo snowboard, “Into the Mist” è una raccolta di sensazioni rappresentate attraverso una serie di tableaux introspettivi. Spirituale, quasi mistico, ogni scatto riattiva una memoria cinestetica che l’artista desidera condividere con il suo pubblico. Il concreto dialoga con l’immateriale e il sublime, mentre il dettaglio di un movimento, un vago richiamo a un profilo, restano nella memoria sensoriale dello spettatore. Come un dipinto di Rothko del XXI secolo, “Into the Mist” apre uno spazio mentale per far vivere allo spettatore un viaggio attraverso l’infinita percezione dei colori dell’anima dell’artista.
JeeYoung Lee è rappresentata dalla Echo Fine Arts Gallery, una galleria online con sede in Costa Azzurra.
Eve d’Oréfice