miart, chiude i battenti. Ecco le nostre Mostre Preferite!

Alla rassegna hanno partecipato 151 gallerie partecipanti, con un calendario di appuntamenti, happening, eventi e inaugurazioni che ha interessato la città

Termina oggi miart che dal 1 al 3 aprile è tornata ad animare Milano.

Curata per la seconda volta da Nicola Ricciardi, l’esposizione fieristica milanese, giunta alla sua 26esima edizione, è nota per dar voce a saperi e mestieri che appartengono al mondo della creatività, in arte contemporanea, arte moderna e design in edizione limitata, diventano i protagonisti.

Alla rassegna hanno partecipato 151 gallerie partecipanti, con un calendario di appuntamenti, happening, eventi e inaugurazioni che ha interessato la città.

Vi proponiamo le nostre mostre preferite di questa Milano Art Week che anche se caratterizzata da un ritorno di inverno, ha visto la città popolarsi di galleristi, collezionisti, artisti e visitatori.

You di Maurizio Cattelan alla Galleria Massimo De Carlo

You di Maurizio Cattelan è andata in scena alla galleria di Massimo De Carlo in viale Lombardia 17. La sala da bagno dell’elegante sede di Casa Corbellini-Wassermann, progettata da Piero Portaluppi tra il 1934 e il 1936, ha accolto una scultura che, come recita l’annuncio della galleria, “indaga gli istinti umani fondamentali: l’amore, l’amicizia, il potere, la perdita e la sconfitta”. Nelle sembianze di un fantoccio impiccato – autoritratto scultoreo dell’irriverente artista – l’installazione “è un’allucinazione, un’immagine simultanea di controllo e fallimento. Un generoso gesto di benvenuto o un triste e inevitabile addio, (…) un’ammissione di resa, o forse un’affermazione di gentilezza”. Visibile fino al 25 giugno 2022, “questo nuovo lavoro attesta la morte dei grandi poteri infondendo nuove energie nella forza dell’individuo”.

Forever by Patrick Tuttofuoco alla Casa degli Artisti

Dalle strade di Città Studi siamo passati nel quartiere di Brera, dove, tra le stanze di Casa degli Artisti – in via Tommaso da Cazzaniga – è stato aperto il sipario su Forever by Patrick Tuttofuoco, progetto presentato insieme a THAT’S CONTEMPORARY, nato in dialogo con Umberto Sebastiano e con la direzione artistica di Martina Grendene, Giulia Restifo e Jessica Tanghetti. La rappresentazione riflette “su una dimensione spazio temporale nuova, in cui il corpo dell’opera, e la stessa fruizione, divengono smaterializzate mantenendo però un carattere di unicità, innato nei Non-Fungible-Token”, come spiegano in una nota inviata alla stampa. Al centro della riflessione, quindi, il mondo degli NFT, inteso come medium per l’espressione del sé e della propria ricerca artistica.

Useless Bodies? Fondazione Prada

Altra rassegna imperdibile che aperto al pubblico insieme a miart, ma che si protrae fino al 22 agosto 2022, Useless Bodies? di Elmgreen & Dragset riempie quattro spazi espositivi e il cortile di Fondazione Prada, per un totale di oltre 3.000 metri quadrati. Esplorando la condizione del corpo nell’era post-industriale, l’opera totale affronta anche le modalità con cui gli individui si adattano fisicamente a un mondo sempre più dominato da un immaginario bidimensionale, in particolare in riferimento all’attuale pandemia. “In un’epoca in cui la mercificazione dei dati personali da parte delle aziende tecnologiche è di dominio pubblico – seppur inutilmente – e l’influenza di queste organizzazioni su ogni aspetto della nostra vita è sempre più dilagante, ci fa un po’ paura pensare al ruolo futuro dei nostri corpi”, dichiara il duo di artisti di Berlino.

Meuble Plus alla Triennale Milano

Tra le stanze all’aperto di Triennale Milano, che da poco ha inaugurato una particolare caffetteria, è in scena Meuble Plus, installazione dell’architetto franco-ungherese Yona Friedman, ora entrata nella collezione permanente dell’istituzione. Presentato nel Giardino Giancarlo De Carlo, a cura di Maurizio Bortolotti, il progetto, costituito da tre moduli abitativi e realizzato con materiali riciclati, è stato pensato dall’autore come soluzione di riparo per rifugiati. Sintesi della ricerca promossa dal progettista e urbanista sul tema dell’“architettura mobile”, è tra gli esempi più significativi della sua opera, un insieme di “utopie realizzabili”, come lui stesso le definisce nel testo del 1974, che si concentra sul preesistente, sulla comunità e sulle esigenze del singolo individuo per promuovere il miglioramento e il soddisfacimento dell’intera collettività.

Sunshine State al Pirelli HangarBicocca

Infine, l’attesissima “Sunshine State”, dedicata a Steve McQueen, presentata da Pirelli HangarBicocca fino al 31 luglio 2022. Curata da Vicente Todolí e organizzata in collaborazione con Tate Modern, la rassegna espositiva è un’esperienza immersiva nel linguaggio visivo dell’artista che da sempre persegue l’obiettivo di comprendere e penetrare il reale e il senso più profondo dell’esistenza. I lavori esposti – sei opere filmiche – rappresentano modelli narrativi liberi e punti di vista inaspettati sulle più ampie e trasversali sfumature dei contesti sociali storici e contemporanei.

Mescolando il linguaggio delle arti visive e del cinema, l’artista parte dall’esperienza e dall’oppressione delle comunità nere per aprir una riflessione più ampia sull’essere umano e sull’identità. Soffermandosi sullo stretto legame tra corporalità e soggettività, tra realtà e la sua raffigurazione.[:]

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