L’azienda di trasporti con un occhio al futuro: storia di un’innovazione tutta italiana

Il Gruppo ha investito 10 milioni di euro in 12 startup, dando vita a Supernova Hub, l’incubatore innovativo e del tutto made in Italy nato da un’idea di Federico Pozzi Chiesa, AD del Gruppo Italmondo (tra i leader dei servizi logistici italiani ed internazionali) e fondatore di numerose startup nel campo della logistica
Federico Pozzi Chiesa

Il Gruppo ha investito 10 milioni di euro in 12 startup, dando vita a Supernova Hub, l’incubatore innovativo e del tutto made in Italy nato da un’idea di Federico Pozzi Chiesa, AD del Gruppo Italmondo (tra i leader dei servizi logistici italiani ed internazionali) e fondatore di numerose startup nel campo della logistica.

A soli 36 anni è già a capo di un gruppo come Italmondo – uno dei maggiori player nel settore delle spedizioni e dei trasporti a livello europeo – e fondatore dell’incubatore Supernova Hub. Immagino che per arrivare fin qui debba avere alle spalle anni di gavetta, formazione e grandi sfide: ci racconta la sua storia?

Sono entrato nell’azienda di famiglia quando avevo 20 anni: mio nonno Giacinto, allora a capo della società, decise che era il momento che io vedessi e toccassi con mano ogni fase del processo aziendale. Sono stato mandato dapprima nelle diverse sedi del gruppo in giro per il mondo: ho trascorso sei mesi in Belgio a lavorare in magazzino, coprendo il turno notturno, poi è stata la volta di Lione, Parigi, Hong-Kong, Shanghai, Mosca dove ho ricoperto diversi ruoli, dal magazzino, passando per la dogana, fino agli uffici operativi delle varie divisioni. Una volta a Milano la gavetta è continuata: sono entrato e uscito dall’azienda insieme a mio nonno ogni giorno, partecipando alle riunioni e incontrando i clienti, finché a 25 anni sono entrato nel Consiglio d’Amministrazione dell’azienda. Infine nel 2018 mio padre, allora AD, è diventato Presidente del gruppo, ed io ne ho preso il posto, lanciando il rebranding del gruppo per rinnovare e coordinare l’immagine di tutte le aziende: è nato così ITLM Group di cui fanno parte sia le società di trasporto e logistica, sia quelle dell’ambito IT e della consulenza.

Non solo Italmondo, ma è anche fondatore di diverse startup. Ci racconta quelle di maggior successo?

Il mio approccio al digital è iniziato nel 2014, quando ho pensato di creare un comparatore online di spedizionieri. Ho selezionato un team con cui abbiamo creato Sendabox, startup con cui siamo stati tra i pionieri dell’e-logistics. Sendabox si è poi evoluta velocemente ed oggi offre una gamma variegata di servizi per ottimizzare flussi e processi logistici di piccoli e medi e-commerce. È diventata di fatto la divisione interna di Ricerca e Sviluppo di Italmondo, e collabora con grandi Gruppi come piattaforma di logistica e sistem integrator a tutto tondo che nel 2020 sfiorerà il milione di spedizioni gestite.

In parallelo, ho creduto ed investito in BorsadelCredito.it, oggi ne sono componente del CdA, la prima piattaforma italiana dove le PMI possono trovare una soluzione di credito e i risparmiatori un’opportunità di investimento, first mover del suo settore con 65 milioni erogati alle imprese ad oggi. Forte di questi due esperimenti, ho deciso di fondare un incubatore di startup: è così che è nata Supernova Hub. Con Supernova Hub ho supportato, ad esempio, Termostore, startup innovativa co-fondata con Alessandro Andreozzi, specializzata nella vendita online e nell’installazione di impianti di riscaldamento e condizionamento (HVAC), attraverso una piattaforma full digital service unica in Italia tramite cui ha già servito più di 30 mila clienti – oggi partner di Enigasluce e in onda con il suo spot sui canali Mediaset.

Il modello di business di Supernova Hub si configura come un unicuum nel panorama nazionale. Ci racconta in che cosa si differenzia esattamente dagli altri incubatori?

Gli incubatori tradizionali presentano un progetto e raccolgono capitali da terzi, mentre noi facciamo il contrario: partendo da idee di business spesso nate internamente, affianchiamo l’analisi e la verifica delle basi di mercato in cui sia possibile innovare i modelli di business e le finanziamo direttamente con capitali propri. La discriminante per attivarci è che la nostra idea di startup sia almeno uno dei first mover del settore e che abbia un mercato potenziale abbastanza grande per poter “scalare”. Abbiamo puntato inoltre su settori in ritardo nel percorso di digitalizzazione, selezionando le idee con la maggior potenzialità di successo sia in Italia che all’estero.

Il principale fattore differenziante di Supernova Hub, dunque, sta nella capacità di fare “company building” a tutto tondo: ovvero costruire la nuova impresa da zero, offrendo finanza, ricerca, competenze tecnologiche, creazione del team di riferimento e definizione del modello di business. Inoltre alla base di questo modello c’è il contesto di una corporate tradizionale, Italmondo, il cui il know-how si è rivelato un vantaggio competitivo fondamentale, consentendo di ottimizzare i processi in fase di start-up. Un terzo elemento di novità sta nell’aver concentrato tutte queste competenze tecniche, consulenziali e manageriali in uno spazio di smart working. Circa 1.600 metri quadri già riqualificati dei 7.000 che il Gruppo ha messo a disposizione del progetto la cui ristrutturazione, già avviata, terminerà nei prossimi 18 mesi, espandendo il modello di business a nuove divisioni.

Supernova Hub vanta numeri incredibili: 10 milioni di euro investiti in 12 startup. Quali sono i progetti per il futuro?

A luglio 2019 Supernova Hub ha chiuso un aumento di capitale da 6 milioni sottoscritto da GC Holding, fissando gli obiettivi per i prossimi 3 anni: la ristrutturazione completa del building proprietario, un ulteriore sostegno alle start-up interne e un supporto concreto a nuove startup, sinergiche ai modelli di business di Italmondo. Inoltre il Gruppo intende sviluppare ulteriormente lo spazio fisico già a disposizione, che complessivamente consta di 14.000 mq, per dare vita nel giro di due anni e mezzo a un vero e proprio polo tecnologico, in cui sia possibile integrare le società accelerate in house o che, pur essendo nate altrove, siano sinergiche al core business del Gruppo. Un polo che sia in grado di supportare anche le diverse fasi dello sviluppo delle nuove imprese, dall’incubazione, all’accelerazione, al consolidamento sui mercati di riferimento.[:]

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