Francesca D’Orazio in arte Ladyerbapepe

Francesca D’Orazio, in arte Ladyerbapepe, è una donna che ha fatto della propria passione per la cucina un brand sapendo coniugarla con il proprio stile e un gusto per il colore e le forme. Dopo aver viaggiato in tutto il mondo e avendo vissuto a Singapore e New York per lunghi periodi, Francesca è tornata nella sua terra d’origine, l’Italia, ma non smette l’impegno professionale
Francesca D'Orazio
Francesca D’Orazio, in arte Ladyerbapepe, è una donna che ha fatto della propria passione per la cucina un brand sapendo coniugarla con il proprio stile e un gusto per il colore e le forme. Dopo aver viaggiato in tutto il mondo e avendo vissuto a Singapore e New York per lunghi periodi, Francesca è tornata nella sua terra d’origine, l’Italia, ma non smette l’impegno professionale.
Come descriveresti la tua attività e cos’è per te l’ospitalità italiana?

Mi occupo di cucina da più di venti anni e sono esperta di arte del ricevere. Conduco corsi di cucina in Italia ed all’estero e collaboro come food stylist. Organizzo e curo eventi enogastronomici per aziende ed enti. Sono autore del blog ladyerbapepe.com, nato per condividere le mie ricette e storie di cucina. Sono parte attiva dell’Accademica Italiana della Cucina, delegazione Milano.

Francesca D'Orazio

Ritengo che l’ospitalità italiana sia il piacere di accogliere ospiti, in un clima di eleganza, piacevolezza, e ricercatezza del dettaglio, dove armonia e buon gusto sono i protagonisti. La nostra biodiversità e cultura gastronomica ci contraddistinguono nel mondo, e sono un prezioso valore aggiunto.

Da cosa nasce la passione per la cucina?

La mia è una passione innata. Sono cresciuta in una famiglia di appassionati gourmet, dove l’ottima cucina e la ricerca dell’ingrediente particolare erano il “pane quotidiano”.

Passavo tanto tempo in cucina, ammirando le mani abili che stendevano la pasta o preparavano dolcetti; sapori, gesti, ricordi e racconti di cucina li ho impressi nella mente. Con l’età è cresciuto il desiderio di organizzare feste e cene tra amici, condividere sapori di casa in maniera spontanea e generosa. Adoro allestire tavole, ricercare gli accessori, ideare i decori per i piatti, le composizioni floreali, perfino i grembiuli che indosso. 

Francesca D'Orazio

Quali giudichi siano state le esperienze più importanti per giungere dove sei ora?

I numerosi anni trascorsi all’estero (Singapore e New York, ed i tanti viaggi) hanno tracciato il mio percorso. Insegnavo lingua italiana agli stranieri, ed un gruppo di signore mi chiese di partire dalle ricette per conversare di cucina. 

L’organizzazione di corsi di cucina fu un passaggio naturale. 

Nel tempo ho intessuto una grande rete di conoscenze ed amicizie, un tesoretto, che io chiamo il mio “capitale umano”. Ho avuto il privilegio di frequentare case di amiche provenienti da ogni parte del mondo, e di visitare paesi con gli occhi di chi li vive e li ha nel cuore, un grande arricchimento. Partecipando ed organizzando numerosi eventi mi sono sempre messa in gioco, e da spettatrice ho cercato di assorbire tutto il possibile. Il confronto con tanti professionisti, insegnanti di cucina e chef con cui ho collaborato mi ha dato la possibilità di approfondire le mie conoscenze.

Quali differenze riscontri fra il tuo lavoro in Asia, negli Stati Uniti e quello qui in Italia?

All’estero ho sempre coniugato l’insegnamento della cucina italiana con la cultura gastronomica e la storia delle tradizioni. A Singapore volevo che le persone potessero viaggiare in Italia attraverso i miei racconti ed i piatti che assaggiavano. A New York, dove la cucina italiana è arrivata molto tempo prima, potevo approfondire tematiche su ingredienti, e dare delle lezioni a tema (la cucina di Rossini, di Verdi). 

Francesca D'Orazio

Ovunque ho parlato di entertaining Italian style, il nostro modo di comporre il menu è peculiare.

Una volta rientrata a Milano, nel 2005, mi sono concentrata di più sull’Abc della cucina: come spesso ripeto, non ci sono segreti ma tecniche che insegno per far sì che ciascuno riesca nella realizzazione di un soufflé o di una meringa. 

Infine, sto dando sempre più enfasi all’arte del ricevere, in chiave attuale. Tengo molto alla preparazione della tavola, scelgo un menu a tema, realizzo piatti semplici che mi diverto a trasformare in scenografici. 

Francesca D'Orazio

Come si coniugano tradizione e innovazione a tavola secondo te?

Tradizione e innovazione si coniugano all’insegna della qualità del prodotto, nel rispetto del piatto della tradizione, rendendolo più attuale e leggero con la tecnica che in cucina ha fatto passi da gigante.

Da dove trai ispirazione per le tue ricette e le tue tavole?

Sono un’amante del design, da ragazza sognavo di fare la stilista o l’arredatrice di interni, e non ho mai smesso di acquistare riviste e libri di moda, arredamento, cucina, entertaining. Leggo molto e non passo giornata senza pensare ad una nuova tavola da allestire, ed a nuovi decori. A volte prendo in mano un tessuto oppure un piatto, comincio ad immaginarli sulla tavola, faccio prove su prove fino a quando non trovo la combinazione che più mi soddisfa. 

Francesca D'Orazio

Grande fonte di ispirazione sono sicuramente i viaggi, prediligo le città, sono “affamata” di conoscenza. Io mi alzo presto anche in vacanza, esco e comincio il mio tour, da un museo all’altro, da un negozio o mercato all’altro, sempre con gli occhi pronti ad assorbire il più possibile. 

Ovviamente, non torno mai a mani vuote…

La tua presenza social è curata e al tempo stesso genuina. Cos’è la cosa per te più importante da comunicare di te e della tua attività attraverso questi canali?

Cerco di essere spontanea e naturale, come lo sono nella vita e credo, anzi spero di trasmettere le mie passioni. Mi piace pensare di poter essere di ispirazione e di poter accompagnare con garbo verso il bello, l’armonia, il buon gusto, l’Italian style. La bellezza ci salverà!

Guardando avanti, quali sono i tuoi obiettivi?

Fare scoprire o riscoprire il valore del ricevere a casa: invitare amici o parenti fa bene al cuore di tutti e deve essere una gioia. Nel tempo ho imparato piccoli e grandi “trucchi” per rendere più facile quello che ci appare così faticoso. Come progetto direi una sorta di… “SOS party!”, anche on line, perché no?

In più, promuovere, divulgare attraverso libri e video ad una platea sempre più numerosa la nostra Italianità, e le ricchezze del nostro territorio.

Abbiamo un patrimonio artistico ed eno-gastronomico ineguagliabile, c’è del bello e buono ovunque, da Nord a Sud. Mi commuovo quando scopro piccoli artigiani che ancora producono ceramiche, tessuti, o ricami unici; formaggi o salumi, conserve e vini. Vivendo all’estero ho apprezzato e dato molto più valore a tutto questo. È dall’Italia che voglio ripartire per questa missione importante. 

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