La nuova mostra alla Galleria Canesso di Lugano

La Galleria Canesso di Lugano presenta, nella sede di Piazza Riforma, una nuova mostra: Moda dipinta, arte indossata. In Galleria si potranno ammirare straordinari abiti antichi, dipinti in alcuni ritratti dal Rinascimento al Neoclassicismo, accanto ad eleganti abiti contemporanei del notissimo stilista Roberto Cappucci. La mostra sarà visitabile dal 27 settembre al 30 dicembre di quest’anno.

L’abito non dovrebbe fare il monaco, ma lo ha fatto per secoli. E in modo egregio. Non esiste infatti sintesi più breve e più efficace in grado di raccontare visivamente, in un solo colpo d’occhio, la personalità, la cultura, la geografia e la storia individuale e sociale di un essere umano.

E nei ritratti i pittori hanno saputo immortalare abiti e personaggi, traghettando i loro messaggi attraverso i secoli.

Al rapporto tra Arte e Moda è dedicata la nuova mostra della Galleria Canesso di Lugano. In Piazza Riforma si potranno ammirare sei ritratti, rispettivamente di Moroni, Fachetti, Bassano, Ceresa, Vignali e Mengs, in un excursus temporale che dal tardo Rinascimento arriva fino al Neoclassicismo.

I legami tra Arte e Moda sono diversi. Entrambe, anzitutto, si rivolgono al senso estetico. I pittori, affascinati dalla materialità delle stoffe, usano tutta la loro maestria per riuscire a restituirne gli effetti tattili. Chi osserva l’opera d’arte resta affascinato dall’abilità dell’artista, capace di restituirgli persino questo piacere sensoriale.

Arte e Moda, inoltre, si sostengono a vicenda. Senza i ritratti perderemmo il miglior documento storico a nostra disposizione per conoscere la moda dei nostri avi. Senza gli abiti perderemmo una parte essenziale della bellezza e del significato dei ritratti.

Infine, al di là dell’aspetto puramente estetico, Arte e Moda sono entrambe potenti mezzi di comunicazione culturale e sociale. Così, il bel vestito rosso e oro indossato da Donna Livia Orsini Cesarini, Duchessa di Civitanova e dipinto dal Fachetti, esposto in Galleria, con le sue fogge geometriche e rigide, racconta non solo la supremazia spagnola nell’Italia del XVI secolo, ma anche la rigidità politica e il rigore morale caratteristici della corte di Filippo II. Di contro, l’abito del Cavaliere dipinto dal Ceresa cinquant’anni più tardi, creato secondo i dettami della moda francese, rimanda alla ricercata mondanità tipica della Francia del Re Sole, che sarebbe sfociata nell’invenzione politica di Versailles.

Accanto ai dipinti, la Galleria Canesso, come a tessere un fil rouge tra antico e moderno, esporrà anche alcuni bellissimi abiti di Roberto Capucci. Couturier contemporaneo di fama mondiale, Capucci è stato capace di interpretare ed esportare nel mondo l’eleganza italiana, attingendo tra l’altro anche alla sua profonda conoscenza della storia dell’arte. Tra i suoi abiti ne abbiamo scelto alcuni che meglio sapevano porsi in dialogo con quelli raffigurati nei dipinti esposti, sì da creare suggestive assonanze estetiche e formali.

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