Organic Art di Enzo Fiore

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Ogni espressione artistica di Enzo Fiore è duplice, con un valore sia fisico che mentale, sia reale che concettuale: “Siamo fatti di materia organica”, dice Fiore, “quindi è per me più logico esprimersi utilizzandola. Tutti gli esseri viventi nascono dalla terra e terminano nella terra, è la legge naturale”. L’artista sottolinea il sopravvento della natura sulle cose: all’uso di pennelli, preferisce l’utilizzo di materia organica come insetti, foglie, radici ed elementi in stretta relazione con essa: sabbia, terra, pietre, fissati con resina e colle, a volte addirittura inglobati o stratificati in esse. Da questo particolare procedimento prende vita un insieme di rilievi e corrugamenti, superfici a volte specchianti, veri e propri cieli in cui si librano insetti che sembrano ascendere verso l’infinito.

Nato a Milano nel 1968, dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Milano, Enzo Fiore ha iniziato la sua attività dedicandosi al restauro di dipinti antichi e alla realizzazione di allestimenti scenografici; da queste esperienze ha maturato una straordinaria abilità tecnica e attenzione al dettaglio, tratti fondamentali del suo lavoro d’artista.

Una parte importante della sua produzione artistica è incentrata sui ritratti, nel suo “Archivio” troviamo volti famosi, immagini iconiche che riconosciamo ma che non sono ciò che crediamo essere. Quello che da lontano potrebbe sembrare un ritratto pittorico e quasi grafico, più da vicino appare con i tratti illusoriamente realizzati con l’accostamento di radici, sottili rami, pietre, terra: nel tentativo di ricostruire la figura da un punto di vista biologico. Come dice Enzo Fiore, “siamo fatti di sostanza in continua mutazione, la terra è nella nostra memoria ed è la base della nostra origine”. Così la figura appare sul punto di sgretolarsi. Materia che in precedenza era viva, in assemblaggio illusionistico e metaforico, è utilizzata nelle “Genesi”, dove l’immagine creata può anche diventare un compendio di entomologia: solo la vista d’insieme produce la visione complessiva.

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Oltre ai ritratti, altri soggetti sono le “Appropriazioni”, rivisitazioni di opere dei più importanti artisti del passato declinate con la tecnica che lo contraddistingue; in questo caso, l’osservazione incrementa ulteriormente l’emozione dell’osservatore: si somma l’ammirazione del “già universalmente conosciuto” con lo stupore per il modo e la materia in cui il quadro è realizzato. Nelle “Apocalissi” – paesaggi e vedute di città – c’è una sorta di archiviazione dei luoghi e monumenti più amati e importanti al mondo.

Vi sono poi le sculture – figure umane e animali – di un’intensità e potenza espressiva sconvolgente, ancor di più quando, ad un attento esame, si realizza che sono create assemblando rami e radici, quasi a voler ricreare la struttura muscolare, il sistema circolatorio della figura.

I lavori più recenti, “Inclusioni”, sono una serie di composizioni in cui insetti ed elementi naturali sono inglobati in uno spesso strato di resina. Come egli stesso afferma, «insetti, foglie o frammenti devono apparire come “congelati” in aria nel loro tentativo di staccarsi dal suolo. Il terreno, ricostruito anche dal punto di vista biologico, diventa una linea di confine, la linea di terra, in cui si focalizza ciò che accade al di sopra di esso e di ciò che accade, o non accade, al di sotto di esso. La terra è la destinazione di tutto, dell’origine e della fine; è da lì che nasce la vita ed è lì che ritorna: finito e infinito si concretizzano insieme». Lavori carichi di uno straordinario potere di suggestione, sempre apprezzati nelle numerose importanti mostre personali della sua carriera, in cui continua a raccogliere grandi consensi e riconoscimenti.

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Enzo Fiore vive e lavora vicino a Milano, ed è rappresentato dal 2006 dalla Galleria d’Arte Contini di Venezia e Cortina d’Ampezzo.

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