Il “Terzo Paradiso” di Pistoletto nel porto di Catania

Il “Terzo Paradiso”, l’opera collettiva più famosa di Michelangelo Pistoletto, è stata eseguita per la prima volta in mare e con rifiuti plastici nel porto di Catania. Si tratta di un’installazione di trenta metri per dodici allestita su un pontile galleggiante e realizzata dai cittadini che hanno raccolto la plastica dal mare per fronteggiare l’inquinamento del Mediterraneo
Michelangelo Pistoletto

Il “Terzo Paradiso”, l’opera collettiva più famosa di Michelangelo Pistoletto, è stata eseguita per la prima volta in mare e con rifiuti plastici nel porto di Catania.

Si tratta di un’installazione di trenta metri per dodici allestita su un pontile galleggiante e realizzata dai cittadini che hanno raccolto la plastica dal mare per fronteggiare l’inquinamento del Mediterraneo.

Il terzo paradiso catania

L’iniziativa è della Fondazione Oelle-Mediterraneo antico, presieduta da Ornella Laneri.

Il “Terzo Paradiso” a Catania ha preso vita sulla Passeggiata del molo Foraneo di Levante del Porto, collocato su una piattaforma galleggiante di ottocento metri quadrati.

Ha richiesto l’impiego di oltre duemila chili di plastica e oltre cinque ore di lavoro da parte di cittadini, operatori del territorio e in prima fila i docenti e gli allievi della scuola di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Catania.

Il terzo paradiso catania

L’opera si compone di tre cerchi che ricordano il segno dell’infinito in matematica, ma con un anello in più.

Di notte verrà illuminato con luci alimentate ad energia solare.

La sostenibilità ambientale si attua con il simbolo del Terzo Paradiso

ha commentato Michelangelo Pistoletto

il Primo Paradiso è quello naturale, mentre il Secondo Paradiso, quello artificiale, è opera dell’uomo. Questo artificio, attraverso la prospettiva rinascimentale fino a oggi, ha portato allo sviluppo scientifico, ma anche allo sfruttamento della natura e al consumismo che ne è derivato, degradando e distruggendo questa natura. Adesso è arrivato il momento che la scienza si assuma la responsabilità di un progresso che ci riporti alla natura, in un nuovo equilibrio che possa determinare il terzo stadio necessario dell’umanità, cioè il Terzo Paradiso

Con questa visione, il Terzo Paradiso è divenuto fin dalla sua presentazione alla Biennale di Venezia del 2015, un’opera partecipata con oltre 900 eventi organizzati in tutto il mondo e un simbolo di sviluppo sostenibile.

Nei giorni scorsi Michelangelo Oliviero Pistoletto, pittore e scultore e esponente della corrente dell’arte povera, aveva tenuto una Lectio Magistralis nell’aula magna dell’Accademia, in via Vanasco a Catania.

Erano intervenuti, oltre all’artista piemontese, il direttore dell’Accademia Vincenzo Tromba, i due storici dell’arte Ornella Fazzina e Giuseppe Frazzetto, e il past direttore Virgilio Piccari, moderatore il curatore e direttore editoriale di Exibart Cesare Biasini Selvaggi.

Al termine è stato conferito al maestro Pistoletto il diploma accademico Honoris Causa in Arti visive.

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